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Sterilizzazione della gatta: dubbi e risposte
clinica veterinaria primavera

Perche' sterilizzare la gatta?

Sterilizzazione della gatta si rende necessaria per svariati motivi:

☑️ nel caso abbia accesso all’esterno restera' gravida e fara' una cucciolata all’incirca due volte all’anno

☑️ con l’accoppiamento inoltre rischia di contrarre malattie infettive come FIV e FeLV

☑️ prevenzione patologie dell’apparato riproduttivo

☑️ le manifestazioni del calore nella gatta possono essere fonte di preoccupazione nel proprietario, l'animale mangia meno, manifesta una grande agitazione, miagola di continuo e si struscia su qualsiasi cosa. Il calore nella gatta, a differenza della cagna, non si manifesta due volte l’anno ma se non si puo' accoppiare avviene continuamente con pause di qualche giorno tra un calore e l’altro.



Quali sono i pro e i contro nel sterilizzare una gatta?

Quando si parla di sterilizzazione della gatta non esistono contro indicazioni evidenti o rilevanti, piuttosto e' utile a scongiurare il proliferare di randagi e colonie feline, evitare che la gatta mostri continuo malessere nelle manifestazioni comportamentali del calore, ed e' infine importante proteggerla dalle malattie infettive sessualmente trasmissibili.



Quando sterilizzare la gatta? Prima o dopo il primo calore?

Per evitare l’inconveniente di farla andare in calore la maggior parte dei proprietari (in accordo con i veterinari) decidono di sterilizzare la gatta prima del primo calore e cioe' all’eta' di 6 mesi circa. Qualche gattina purtroppo anticipa questa data andando in calore a 5 mesi ma sono eccezioni.

L’eta' per sterilizzare una gatta si aggira quindi intorno ai 6-7 mesi, come giusto compromesso, onde evitare di fare un’intervento chirurgico in una gatta di dimensioni ancora molto ridotte. Non e' sbagliato comunque aspettare il primo calore per favorire lo sviluppo sessuale che ha sicuramente dei benefici legati alla maturazione completa sia fisica che cognitiva.



La sterilizzazione di una gatta in calore si puo' fare?

Nel caso la vostra gattina vi colga di sorpresa andando in calore prima di esservi messi d’accordo con il vostro veterinario per la sterilizzazione potrete procedere con una “sterilizzazione d’urgenza”.

Bisogna sapere pero' che l’irrorazione delle ovaie aumenta molto, rendendo piu' complesso l’intervento che potrebbe durare un po' di piu'.



Come sara' la convalescenza dopo la sterilizzazione?

La convalescenza e' praticamente nulla, la micia vi verra' riconsegnata perfettamente sveglia.

Se si lecca la ferita sara' obbligatorio il collare d’Elisabetta. L’unica raccomandazione e' quella di non farla avvicinare a finestre aperte o terrazzi fino al giorno dopo perche' potrebbe avere qualche difficolta' a saltare, mantenere l’equilibrio e percepire le distanze.


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Esistono diverse patologie che possono colpire la salute di un gatto, con effetti più o meno gravi sull'animale. Fra le più importanti possiamo citare la 𝐅𝐞𝐋𝐕 (leucemia virale felina) e la 𝐅𝐈𝐕 (virus dell’immunodeficienza felina). FeLV (leucemia virale felina) La 𝐅𝐞𝐋𝐕 è una patologia molto grave e incurabile che può colpire i gatti. La trasmissione avviene piuttosto facilmente tramite contatto diretto e scambio di fluidi biologici fra gli animali come saliva, urina e altri secreti, ma anche dalla madre ai gattini. L’infezione da FeLV può causare inizialmente sintomi aspecifici e simil influenzali come abbattimento, febbre, aumento di volume dei linfonodi, ma in alcuni casi è asintomatica. Dopo questa fase il virus può essere debellato dall’organismo oppure andare a localizzarsi nel midollo osseo e determinare, anche dopo mesi o anni (raramente oltre i 3 anni), la sintomatologia riferibile alla leucemia, che può comprendere: infezioni a diversi organi e apparati tumori: è aumentata fino a 60 volte la probabilità di contrarre linfomi anemia sintomi neurologici. Non essendo una patologia curabile, fondamentale è la prevenzione: esiste infatti un 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 che deve essere somministrato una volta all’anno ed è raccomandato per tutti i gatti che hanno accesso all’esterno. FIV (virus dell’immunodeficienza felina) La 𝐅𝐈𝐕 (virus dell’immunodeficienza felina), viene definita l’hiv dei gatti in quanto ha un comportamento analogo al virus umano, seppure non può essere trasmessa all’uomo. Il contagio avviene tramite scambio di sangue o fluidi biologici: più frequentemente avviene tramite morsi o per via sessuale, è molto basso il rischio, a differenza della sopracitata FeLV, di trasmissione per contatto diretto o condividendo ciotole e lettiere, come anche è rara la trasmissione da madre a figlio. Poco dopo l’infezione ci possono essere anche in questo caso sintomi simil influenzali, successivamente, dopo un periodo variabile di latenza che può essere anche molto lungo, la patologia indebolisce il sistema immunitario. Il gatto è quindi più soggetto a infezioni, in particolare alla bocca, ma anche alle vie urinarie, alla pelle, all’apparato respiratorio…ecc, ed è soggetto ad una maggior incidenza di sviluppare tumori (seppur in misura minore rispetto alla FeLV). A differenza della leucemia virale, per la FIV non esiste ad oggi un vaccino efficace, tuttavia la trasmissione è più difficile e l’aspettativa di vita è generalmente più lunga. In questo caso quindi l’unica forma di prevenzione è sterilizzare e ridurre al minimo le lotte e i morsi con gatti potenzialmente positivi. Sia per la FIV che per la FeLV esistono test diagnostici rapidi che permettono di conoscere l’eventuale positività in maniera veloce grazie ad un prelievo di poche gocce di sangue. Per dubbi o chiarimenti potete contattarci allo 📞 091 5076230.
Torsione dello stomaco nel cane: cosa fare?
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La sindrome da Dilatazione e Torsione dello stomaco del cane è una patologia a carico dello stomaco che si gonfia in modo abnorme e si torce su se stesso, creando di fatto un sacco chiuso ai due estremi. Questo provoca un ulteriore rigonfiamento dovuto ad aumento dei gas al suo interno e la circolazione dei vasi sanguigni nei punti di torsione si blocca. Cause e fattori determinanti Le cause non sono del tutto conosciute e nonostante gli studi sulla casistica, predisposizione e possibili cause scatenanti, i risultati sono abbastanza approssimativi. Il dato più evidente è che si manifesta soprattutto nelle razze di taglia grande e gigante e con particolare conformazione del torace profondo e largo: San Bernardo Alano Setter Gordon Bracco Italiano e molte altre le razze coinvolte. Quali sono i sintomi? I sintomi della malattia sono, per fortuna, molto ben riconoscibili: Il cane si mostra agitato e irrequieto Ha conati di vomito introduttivi Appare un gonfiore improvviso e pronunciato dello stomaco (non sempre presente) Cosa fare e come si cura? Il cane deve essere portato con urgenza presso un pronto soccorso che andrà allertato durante il tragitto. Nessuna manovra può essere utile da parte del proprietario se non la tempestività nel soccorrere il cane e portarlo presso una clinica. Una volta che i medici hanno stabilizzato le condizioni del cane, l'intervento è l’unica soluzione possibile, riposizionando lo stomaco nella sua inclinazione corretta, e verificando eventuali lesioni alla milza ed altri organi o vasi sanguigni. Dopo l’intervento il cane riprende a mangiare già nelle 24 ore successive, ma è bene somministrare cibi iperdigeribili e in piccola quantità. La degenza in clinica è di almeno 48 ore così da ecludere complicanze post operatorie di tipo cardiovascolare. Come prevenirla? Grazie alla chirurgia mini-invasiva, un' innovazione in campo veterinario che permette di eseguire interventi con ridotti tempi chirurgici, minime incisioni e assenza di dolore nel post-operatorio, si procede all’esecuzione della gastropessi preventiva : un intervento chirurgico in cui lo stomaco viene ancorato in modo irreversibile alla parete addominale evitando una futura torsione.
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